Parte III
Set Designer
È nato prima il Jet o il Set? Potremmo affermare con certezza che il primo è stato il Set e in seguito il Jet. Il Set erano le persone, chiamate negli anni sessanta “Beautiful People”, un élite dai modi raffinati, tasche profonde e grandi conoscenze. Questo secondo le “persone comuni” perché i cosiddetti Set, erano sempre nel luogo giusto al momento giusto e costantemente dall’aspetto perfetto. Nonostante fossero assidui frequentatori della vita mondana, adesso potevano permettersi di viaggiare anche più spesso e in maniera più rapida. Il Jet invece era la tecnologia, un enorme salto di qualità in campo scientifico che ha permesso al Set di vivere una vita più agiata e intensa a un ritmo e una dimensione fino ad ora inimmaginabili. Oltre al fatto di condurre il Set verso luoghi esotici, all’improvviso convenienti, il jet tentava di portare il grande pubblico a un livello di ambizione completamente nuovo.
Il Jet Set rappresentava un’occasione unica in cui potevi sperimentare grandi distanze e ambienti glamour ed era considerato una società indimenticabile totalmente a portata di mano. Era nata una nuova realtà in cui chiunque poteva volare fino a Rio, essere un americano a Parigi o farsi delle Vacanze Romane. In sostanza, il Jet Set era un connubio perfetto e involontario tra celebrità, tecnologia e mass media, la cui unione finì con il trasformare non solo questi tre elementi ma anche l’intera società. Nel periodo d’oro degli anni sessanta, il jet set fu definito come “un gruppo sociale internazionale costituito da ricchi individui che frequentavano località alla moda” (da notare che la definizione non menziona affatto i mezzi di trasporto).
L’invenzione di questo termine e’ attribuita a Igor Cassini. Ma chi era questo giornalista così intrepido appartenuto al mondo Jet Set? Il suo nome completo era Igor Aleksandrovich Loiewski Cassini, nato a Sebastopoli, in Crimea, intorno al 1916, alla vigilia della rivoluzione bolscevica che avrebbe trasformato la sua famiglia di diplomatici in nomadi internazionali.
Conte di nascita, fratello di Oleg lo stilista delle First Ladies, Igor incarnava il fascino misterioso di chi aveva tutto, sperimentava tutto, ed era sempre al centro dell’attenzione. Accusato di essere una spia, disse di sé: “ da un oscuro editorialista della società giovanile Sempre preoccupato di come trovare materiale per riempire lo spazio sul giornale, sono diventato il protagonista del notiziario nazionale, dall’oggi al domani!” Igor, era il Jet-Set, ne era l’icona, la pubblicità, l’entusiasmo, il mito
Ma componente fisica e concreta del mito era l’aereo, e questo costituì la grande opera che trasformò il mondo. Il grande business era ciò che faceva volare i jet, gli stessi jet che permisero a Igor Cassini, al Jet Set e ai milioni di lettori alla ricerca di emozioni, di vivere intensamente.
The Profiler
Il fondatore della Pan Am, Juan Trippe, pioniere dell’aviazione commerciale americana, Re Mida dello sviluppo del trasporto aereo.
La rivoluzione del Jet Set, intrapresa da Juan Trippe, fu evidente fin dal primo volo commerciale della Pan Am, il 28 ottobre 1958. Quello che fece Trippe, fu tentare di mettere da parte le celebrità della prima classe per concentrarsi sulla parte posteriore dell’aereo, quella maggiore, ponendo l’attenzione su quei cittadini-viaggiatori ordinari, i quali sperò, sarebbero stati d’ispirazione per un’intera nuova tipologia di passeggero.
Difatti, nessuno su quel primo volo ottenne più risalto di Billie Miller per esempio, una segretaria di New York che riuscì a girare il mondo nelle sue due settimane di ferie annuali. “Credo che a bordo ci debba essere una persona ordinaria con un lavoro quotidiano”, affermò per descrivere sé stessa, “una persona che in questo meraviglioso periodo di viaggi e vacanze, possa essere vista molto più spesso su voli internazionali”. Era musica per le orecchie di Trippe. Poi c’erano gli Hopkins e i loro quattro figli da Garrettsville, Ohio, che vinsero un viaggio tramite un concorso sponsorizzato dai cereali Kellogg’s. Il sig. Hopkins era un autista di autobus scolastici, nessuno di loro era mai stato su un treno, né tantomeno su un aereo. Era la prova che la Pan Am poteva realizzare qualsiasi cosa.
William Eck di Arlington in Virginia, fu la prima persona a prenotare un volo sul 707, il primo giorno di inaugurazione della Pan Am tre anni prima, nel 1955. Purtroppo, il sig. Eck perse la vita prima di prendere quel volo ma la Pan Am, si assicurò di riservare un posto a bordo per sua moglie, ormai vedova. Tra gli altri passeggeri ci fu il diciassettenne Karl Johansen di Valhalla, New York, il quale risparmiò 2.000 $ per il viaggio facendo dei lavoretti occasionali fin dall’età di dodici anni, all’insaputa dei genitori. Volò in Europa per due giorni e tornò, così da non perdere la scuola. La viaggiatrice più anziana fu la sig.ra Clive Runnels, da una località di soli ricchi, Hobe Sound in Florida, vedova e socia del Republican National Finance Commettee, la quale stabilì un record per essere stata la prima passeggera ad aver preso un volo commerciale Clipper sia all’andata che al ritorno, senza mai scendere.
La maggior parte degli altri viaggiatori sul Clipper America, di solito erano vecchi piloti che avevano viaggiato sul volo transatlantico della Pan Am venti anni prima, oppure frequentatori abituali che amavano andare in Europa e ancora di più, amavano l’idea di arrivarci due volte più veloce.
Prendendo spunto da Woody Guthrie, il motto del 707 scelto da Juan Trippe avrebbe potuto essere “Questo Aereo è il tuo Aereo”. Questo aereo è fatto sia per te che per me, questo era il tipo di messaggio.